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lunedì 17 marzo 2014

I veleni della dolce Linnea - Arto Paasilinna (1988)

"Una signora è una signora, anche all'Inferno."
Arto Paasilinna

TRAMA
La colonnella settantottenne Linnea Ravaska vorrebbe tanto godersi la sua vita da pensionata nella campagna finlandese, ma ahimé! da anni è vittima dei soprusi che il nipote Kauko "Kake" Nyyssönen ed i suoi due compari, Jari Fagerström e Pertti "Pera" Lahtela le fanno subire. I tre spostati infatti tutti i mesi vanno a trovare la cara vecchietta, svuotandole la dispensa ed il portafogli, minacciandola di ritorsioni in caso di resistenza da parte sua e, cosa ancora più grave, le rovinano il giardino e la sauna.
Così un giorno l'anziana signora prova a ribellarsi e denuncia i giovani alla polizia; ma i tre vandali riescono a nascondersi e a sfuggire alla cattura, ed in preda all'ira si ripromettono di ucciderla per intascare l'eredità.
In preda alla disperazione, Linnea prepara alcune dosi di veleno da utilizzare per suicidarsi in caso venga catturata dal nipote e dai suoi amici. Ma il destino, si sa è beffardo, e a fare le spese dei veleni della dolce Linnea potrebbe non essere lei in persona...

RECENSIONE
Leggendo questo romanzo, un lettore minimamente cinefilo non può fare a meno di pernsare che lo scrittore si sia ispirato al film di Frank Capra del 1944 Arsenico e vecchi merletti, non solo perché la protagonista è un'anziana signora che adopera sostanze velenose, ma anche per lo stile leggero e divertente utilizzato dall'autore, come suo solito, seppure il libro tratti una tematica di fondo tutt'altro che facile.
È palese infatti che ciò che Paasilinna voleva mostrare fosse il divario generazionale tra i giovani, dipinti come delinquenti, svogliati, stupidi e malvagi, e gli anziani, educati, signorili, autosufficienti e che anzi si fanno carico delle generazioni successive. Ma in realtà entrambe queste categorie umane sono delle vittime, i giovani della mancanza di un'educazione solida e, di conseguenza, di una speranza per il futuro, che li fa sprofondare facilmente della piaga dell'alcolismo e della tossicodipendenza, e gli anziani dell'abbandono e della solitudine, che li rende deboli ed indifesi.
In un'intervista effettuata a vent'anni dopo la pubblicazione de I veleni della dolce Linnea, Paasilinna spiegò di aver sì fortemente accentuato queste caratteristiche, soprattutto quelle dei ragazzi, ma di aver comunque ritratto la visione che aveva di essi; disse anche che a distanza di vent'anni la situazione era migliorata per i giovani, mentre la solitudine dei vecchi purtroppo resisteva.
Nonostante l'argomento difficile il libro rimane comunque delizioso, e l'autore non manca di riservare al lettore momenti di vero divertimento e piccole sorprese. Le situazioni in cui si trova Linnea sono spesso paradossali, come spesso accade nei libri di Paasilinna, e a volte non si riesce bene a capire se la colonnella sia davvero di un'ingenuità disarmante o se invece si atteggi così ironicamente.
Una trama buona e divertente, tematiche socialmente impegnate, personaggi ben caratterizzati: gli ingredienti ci sono tutti, e se non serviranno per preparare uno dei veleni della dolce Linnea, saranno comunque ottimi per il lettore, garantendogli un bellissimo romanzo.

BW

Nella nostra libreria:
Arto Paasilinna
I veleni della dolce Linnea (Suloinen myrkynkeittäjä)
ed. Iperborea
196 pag.
traduzione di Helinä Kangas e Antonio Maiorca

 

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