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sabato 15 febbraio 2014

Meridiano di sangue - Cormac McCarthy (1985)

"La guerra c'è sempre stata. Prima che nascesse l'uomo, la guerra lo aspettava. Il mestiere per eccellenza attendeva il suo professionista per eccellenza. Così era e così sarà. Così e non diversamente."
Il giudice Holden


TRAMA
Siamo nei luoghi di frontiera tra Stati Uniti e Messico, intorno al 1850. Un ragazzo adolescente, dopo esser fuggito dal nativo Tennessee ed aver girovagato tra Missouri, Louisiana e Texas, arriva infine ad arruolarsi nell'esercito agli ordini del capitano White. Ma dopo esser scampato ad un'aggressione da parte dei Comanche, che in un'imboscata massacrano la sua compagnia, finisce per essere arrestato a Chihuahua dalla polizia messicana. In carcere, viene ingaggiato insieme ad altri due galeotti in una squadra di mercenari comandata dal truce capitano Glanton, uomo totalmente privo di coscienza e rimorso che ha fatto un patto con Trias, il governatore cittadino. Il contratto è molto particolare: cento dollari per ogni scalpo indiano, e mille per la testa di Gomez, il messicano che si è messo a capo della banda di Apache che sta seminando terrore e morte nei villaggi vicini.
Altra personalità di spicco all'interno di questa variegata masnada di cacciatori di scalpi è poi il giudice Holden. Alto, corpulento e totalmente glabro, egli è una figura enigmatica che, oltre ad essere un uomo di grande cultura, ha anche una notevole dimestichezza con le armi. Personaggio assolutamente diabolico e fuori da ogni schema questo, capace di discorrere di filosofia fino all'alba e, dopo pochi istanti, di uccidere a mazzate un bambino innocente, il tutto senza batter ciglio.
La compagnia parte così in una vera e propria caccia all'uomo, ma fin dalle prime battute si intuisce che quei luoghi selvaggi e dimenticati da Dio assomigliano sempre più all'inferno in Terra. E sarà un lungo percorso tra violenza, distruzione ed orrore.

RECENSIONE
Avete presente i cowboy descritti nei grandi western degli anni quaranta/cinquanta, gli eroi duri e ruvidi ma con un profondo senso dell'onore e della giustizia?
Bene, dimenticateveli.
I cowboy di McCarthy infatti sono dei miserabili, degli straccioni, degli esseri assolutamente rivoltanti sotto tutti i punti di vista e privi del più minuscolo briciolo di morale.
Meridiano di sangue racconta il lato più sporco e sgradevole dell'epopea del West, quello che nessun regista si è mai sognato di mostrare, con l'eccezione forse del noto film di Ralph Nelson Soldato blu. Pellicola assai violenta e che venne molto criticata questa ma che, se confrontata con l'opera di McCarthy, sembra quasi una gita a Gardaland.
Leggendo il romanzo ci si imbatte di continuo in luoghi che sono stati teatri di carneficine impressionanti, degne di uno scenario post apocalittico e che vengono immortalate con immensa bravura dall'autore che, va detto, fa un uso eccezionale della proprie grandi capacità descrittive, ricorrendo spesso ad immagini assai suggestive.
Basterebbe solo citare come McCarthy racconta la prima apparizione degli indiani, un'orda barbarica vomitata dalle più nere profondità degli inferi, un elenco di creature terrificanti che passano e se ne vanno sotto lo sguardo terrorizzato dei protagonisti. Un passaggio davvero memorabile e che da solo motiva la lettura di tutto il libro.
Unico difetto di Meridiano di sangue è, a mio parere, l'eccessiva lentezza che si avverte in alcuni punti e che può portare a spezzare un po' il ritmo della lettura, ma nel complesso trovo che si tratti di un'opera notevole sotto moltissimi aspetti. 
Chiaro che se siete impressionabili o avete lo stomaco debole non è sicuramente la prima cosa che vi consiglierei, ma ormai sappiamo bene che una delle caratteristiche peculiari dello scrittore di El Paso è proprio questo suo modo di narrare intenso e splendidamente brutale. 
Non dimentichiamoci poi che egli, per contro, è anche in grado di regalare descrizioni di paesaggi che lasciano senza fiato tanto sono pregne di poesia e di lirismo, pertanto io considero McCarthy uno dei maggiori autori esistenti.
Insomma, sappiate che non sarà facile e che dovrete fare una buona scorta di coraggio, ma credo che Meridiano di sangue sia un libro che debba essere letto perchè, non facendolo, si rischia di perdere qualcosa di unico e di potentissimo. Una lettura violenta e malata, dove la ferocia la fa da assoluta padrona, ricca di pagine piene zeppe di situazioni inimmaginabili ed a volte persino disturbanti, ma che sono convinto che si avvicinino moltissimo a quello che è stato il vero spirito del selvaggio West. 
Roba da far venire gli incubi a John Wayne.

BF


Nella nostra libreria:
Cormac McCarthy
Meridiano di sangue o Rosso di sera nel West (Blood Meridian Or the Evening Redness in the West)
ed. Einaudi
344 pag.
traduzione di Raul Montanari








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