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sabato 18 gennaio 2014

Nulla più di un omicidio - Jim Thompson (1949)

"Se siete fatti come me, probabilmente in vita vostra avrete visto mille coppie che vi hanno indotto a pensare perchè e a come diavolo sono finite insieme. E se siete fatti come ero fatto io, probabilmente l'avreste attribuito all'alcol o ad un genitore col fucile puntato."
Joe Wilmot


TRAMA
Stoneville è la classica cittadina americana di provincia dell'immediato dopoguerra: tranquilla e sonnacchiosa, dove la gente lavora e la sera va a letto presto. Uno dei pochi punti di svago è rappresentato da un cinema, il Barclay, che è molto popolare nella zona e parecchio frequentato, specialmente nei weekend. Elizabeth è la proprietaria di questo cinema, anche se in realtà il merito del successo si deve principalmente allo spirito d'iniziativa di suo marito Joe Wilmot. Più giovane di lei di una decina d'anni, Joe ha saputo rilanciare con grande abilità questa sala cinematografica che stava rischiando la chiusura e, con una serie di mosse astute e di piccoli espedienti al limite della legalità, è riuscito ad estinguere i debiti che gravavano sulla moglie ed ora i due vivono più che decorosamente.
Ma non vanno più molto d'accordo da diverso tempo ormai, soprattutto a causa del carattere fortemente autoritario di Elizabeth. Quando poi ella sorprende il marito a letto con Carol, la loro giovane domestica bruttina ed un po' goffa, il loro matrimonio giunge definitivamente al capolinea.
Elizabeth però non chiede il divorzio e non si abbandona a scenate isteriche, anzi, concepisce un piano diabolico per far sì che alla fine tutti risultino felici e contenti.
Pertanto la moglie tradita accetta sì di farsi da parte senza troppo clamore, ma in cambio vuole un bel gruzzolo, diciamo 25000 dollari, giusto il premio della polizza dell'assicurazione sulla vita stipulata qualche anno prima.
Già ma come fare? Beh basta fare in modo che una donna sconosciuta e sola al mondo muoia al posto suo, magari in un incendio. A quel punto Elizabeth sparirebbe per sempre con i soldi e Joe e Carol potrebbero andare a vivere insieme indisturbati. 
Facile no? Basta che ognuno reciti bene la propria parte e nessuno a Stoneville sospetterà niente. In fondo non è così complicato, non è Nulla più di un omicidio.

RECENSIONE
Prima incursione nel noir da parte di Jim Thompson, il quale grazie soprattutto ai lavori successivi si consacrerà come uno dei maestri assoluti del genere.
Scritto in modo già piuttosto maturo e con quello stile secco ed ossessivo che diverrà in seguito uno dei suoi tratti più peculiari, questa piccola chicca pulp vede un Thompson impegnato ad abbattere a mazzate il muro di ipocrisia che aleggia sulla piccola e pacifica Stoneville, simbolo di quella provincia americana che spesso farà da sfondo alle sue avventure.
Sebbene rappresenti il suo esordio nei territori dell'hard boiled, Nulla più di un omicidio presenta già diversi tratti distintivi che si ritroveranno più avanti in molte altre sue opere.
Uno di questi abbiamo già detto è una decisa condanna verso uno stile di vita tipico dei piccoli centri abitati, secondo lui improntati su una facciata di finto perbenismo e che invece si rivelano essere territori fertilissimi per crimini di ogni tipo.
Un altro è il suo modo di vedere l'istituzione del matrimonio, descritto spesso come una vera e propria prigione che tende lentamente a consumare le persone e a metterle una contro l'altra, inevitabilmente; il tutto dovuto probabilmente alla sua disastrosa esperienza coniugale, anche se pare che l'ex moglie abbia più volte smentito in tal senso, dipingendo Thompson come il classico "marito modello".
Infine i suoi personaggi femminili totalmente controcorrente. Se cercate nei suoi libri le donne fatali, le famose dark ladies che popolano l'immaginario noir letterario e cinematografico di quegli anni, è facile che rimarrete delusi. Scordatevi le Ingrid Bergman o le Marlene Dietrich dunque, perchè le donne di Thompson sono spesso sgraziate, alcolizzate, pazze, non particolarmente attraenti ed a volte addirittura con qualche deformità.
Nulla più di un omicidio è il primo passo dell'autore verso un viaggio che lo porterà faccia a faccia con i propri demoni e le proprie ossessioni, e perciò ritengo che, pur non trattandosi ancora del miglior Thompson, questo sia un libro che non potete fare a meno di leggere, in particolare se volete comprendere meglio da dove abbiano origine le morbose visioni dello scrittore di Anadarko.

BF


Nella nostra libreria:
Jim Thompson
Nulla più di un omicidio (Nothing More Than Murder)
ed. Fanucci Editore
216 pag.
traduzione di Anna Martini







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