BW&BF

domenica 27 ottobre 2013

L'isola del tesoro - Robert Louis Stevenson (1883)

"Quindici uomini sulla cassa del morto, yo-ho-ho!
E una bottiglia di rum!
Il vino e il diavolo hanno fatto il resto, yo-ho-ho!
E una bottiglia di rum!"
La Canzone dei Pirati

TRAMA 
Jim Hawkins è un 14enne che vive a Black Hill Cove, un borgo marinaro nell'Inghilterra sud-occidentale, intorno al 1750. I suoi genitori sono i proprietari della locanda "Admiral Benbow", che si affaccia direttamente sul mare.
Un giorno fa il suo ingresso nella taverna un vecchio marinaio dall'aspetto truce e che porta con sè una cassa. L'uomo, che vuole essere chiamato semplicemente "Capitano", si insedia come inquilino a tempo indeterminato e richiede una camera con la vista sulla baia. Il ragazzo è molto turbato ed insieme affascinato dal rude lupo di mare che passa il tempo ad ubriacarsi, ad intimorire gli altri avventori ed a scrutare l'oceano con un cannocchiale.
Un giorno Jim viene preso in disparte dal capitano che gli promette una bella mancia ogni mese se l'avvertirà tempestivamente della presenza in paese di un uomo con una gamba sola.
Dopo qualche tempo, si presenta all' "Admiral Benbow" un mendicante cieco, che  chiede a Jim di condurlo da Bill Bones alias "Il Capitano", perchè deve consegnargli la macchia nera che, nel gergo piratesco è una specie di avviso di condanna a morte. Bones, ricevuto il messaggio, viene colto da un malore e sentendosi prossimo alla fine, confida al giovane di essere stato al servizio del leggendario pirata chiamato Capitano Flint, e di essere scappato con qualcosa di importante che serve per ritrovare un fantastico tesoro.
Nel giro di qualche giorno, nonostante le sapienti cure del dottor Livesey, Bill Bones muore e così Jim, che nel frattempo ha perso il padre, si mette a frugare nella cassa del vecchio capitano con l'intenzione di prendere qualcosa come risarcimento, dal momento che l'ex pirata già da un po' non pagava l'alloggio.
Grande è la sorpresa del ragazzo quando trova il baule pieno di dobloni d'oro e, su consiglio della madre, decide di prendere solo ciò che gli spetta. Tutto ad un tratto però un gruppo di pirati irrompono al piano di sotto con intenzioni assai poco amichevoli, così madre e figlio fuggono in preda alla paura, ma non prima che Jim riesca ad impossessarsi di un pacchettino contenente una tela cerata recante disegni e strane annotazioni.
I due così scappano e chiedono rifugio al dottor Livesey, persona di buon cuore nonchè importante magistrato, al quale il ragazzo mostra il pacchettino che contiene quello che si rivela essere il diario di Flint, con all'interno una mappa per arrivare ad un tesoro.
Livesey contatta quindi il cavalier Trelawney, un armatore di sua conoscenza, al fine di ottenere una nave per poter organizzare una spedizione, naturalmente raccomandandosi di non rivelare a nessuno il vero scopo del viaggio.
Trelawney inizia così ad ingaggiare l'equipaggio per la goletta, che viene ribattezzata "Hispaniola", tra i quali vi è anche colui che viene assunto come cuoco di bordo, un personaggio dall'aria torva che cammina con l'aiuto di una gruccia, in quanto privo di una gamba.

RECENSIONE
"Si può dire di essere stati adolescenti davvero, se non si è mai letto L'isola del tesoro?". Non ricordo chi l'ha detto, ma non potrei esser più d'accordo con questa affermazione, essendo questo a mio giudizio, IL romanzo di formazione per eccellenza.
Ricordo ancora quando lo lessi per la prima volta, in quarta elementare, prendendolo a prestito dalla piccola biblioteca della mia scuola (Dio benedica le vecchie biblioteche scolastiche!). Un libro vecchio, con le pagine ingiallite e mezze strappate riattaccate con lo scotch, e con le illustrazioni dai colori un po' sbiaditi che raffiguravano alcuni dei protagonisti.
E' uno di quei libri che, se li leggi a quell'età (e magari anche qualche anno dopo), ti fanno subito desiderare di trovarti a vivere un'avventura straordinaria, in mezzo a pirati senza scrupoli, isole misteriose ed inestimabili tesori, circondato dal blu dell'oceano. Tutto questo persino ad uno come me che, addirittura, non ha nemmeno mai impararato a nuotare.
Penso che il fascino de L'isola del tesoro stia tutto qui, semplice eppure notevolmente efficace anche al giorno d'oggi, dal momento che si tratta tuttora di una delle opere letterarie che vantano il maggior numero di adattamenti, siano essi dichiarati oppure no.
Un libro per ragazzi? Certo, ma anche per chi vuole tornare a sentirsi tale per un po'. E per farlo, si è sempre in tempo.

BF

Nella nostra libreria:
Robert Louis Stevenson
L'isola del tesoro (Treasure Island)
ed. BUR ragazzi
320 pag.
traduzione di Bianca Maria Talice  


 



 
 

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